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L’Industria 4.0 si basa sul principio guida dell’interconnessione di nuove tecnologie per migliorare l’efficienza e la produttività. Principio che ad oggi ha già raggiunto uno stadio di maturità tale da permetterci di cominciare a parlare della prossima fase dell’industrializzazione, caratterizzata dalla cooperazione tra macchine ed esseri umani: la collaborative industry o anche Industria 5.0.

Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Il rapporto della Commissione Europea sull’Industria 5.0

Il rapporto denominato "Industria 5.0", pubblicato dalla Commissione Europea nel mese di gennaio 2021, presenta la necessità di velocizzare quella trasformazione già in atto, che utilizza il digitale e il green per risanare l’ambiente e l’economia. L’industria risulta essere il perno di questa importante transizione, rappresentando il mezzo unico per raggiungere il benessere dal punto di vista umano e produttivo, ma rispettando l’ambiente in cui viviamo.

L’Industria 5.0 ha come obiettivo quello di portare l’industria ad essere più sostenibile e resiliente.

Con il Green Deal europeo, detto anche “Patto Verde”, la Commissione Europea prevede iniziative politiche che hanno l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.

L’Europa sarà al primo posto nella transizione verso il Green, rendendo l’economia più sostenibile ed ecologica, utilizzando, appunto, le nuove tecnologie per modificare i processi di produzione, con minore impatto ambientale.

Si dovranno utilizzare maggiormente le fonti di energia rinnovabili, riutilizzare i materiali e ridurre gli sprechi, per consentire alle generazioni future di mantenere le risorse naturali.

Un’industria resiliente si rivela più robusta e pronta ad affrontare ogni problema, creando strategie e processi flessibili che rafforzino l’economia. L’approccio dell’Industria 5.0 è quello di fungere da catalizzatore per i processi innovativi che stanno avvenendo in tutta Europa: l’industria ha infatti il compito di offrire soluzioni più tecnologiche, e in questo è coadiuvata dalla digitalizzazione.

È proprio grazie alle nuove tecnologie che possono essere ottimizzati sia i luoghi di lavoro sia le prestazioni, favorendo l’interazione fra uomo e macchina, anziché sostituire l’uno con l’altra.

Tutti gli stati dell’Unione Europea favoriscono questi processi innovativi con agevolazioni fiscali per l’acquisto di software aziendali che possano accelerare lo sviluppo della digitalizzazione.

quinta rivoluzione industriale

Un’industria human-centric

I lavoratori europei potrebbero veder cambiare i propri ruoli, con la richiesta di apprendere nuove competenze che li porteranno ad interagire con le macchine, per ottenere le massime prestazioni nel più breve tempo possibile.

Sono previste nuove figure professionali ad intelligenza artificiale, come i Cobot (collaborative robot), pronti a collaborare con gli esseri umani nei luoghi di lavoro; verranno utilizzati anche dispositivi in movimento da utilizzare per le mansioni lavorative, come i veicoli intelligenti o i droni.

L’uomo dirigerà il cobot, e rappresenterà la parte creativa, guadagnando in sicurezza e in salute, mentre la macchina si prenderà l’onere degli incarichi più pesanti e pericolosi; altri dispositivi si occuperanno dei lavori ripetitivi, interagendo con i software aziendali per inserire e gestire i dati, riducendo fino al 30% i costi aziendali.

L’Industria 5.0 mira a integrare l’intelligenza artificiale nelle attività dell’uomo, per migliorare la sua esistenza e il suo mondo, tramite tecnologie di ispirazione biologica e lo sviluppo dell’efficienza energetica, mantenendo sempre l’uomo al centro di tutto.

I vantaggi dell’Industria 5.0

industria 5.0L’Industria 5.0, la quinta rivoluzione industriale, rappresenterà il vettore del cambiamento, che comprenderà diversi settori, coinvolgendo tutte le parti sociali, che dovranno cooperare dal livello locale a quello europeo. Gli obiettivi sociali e ambientali dovranno andare oltre il problema dell’occupazione e quello della crescita economica, abbracciando sempre di più le tecnologie che rispettano l’ambiente.

In un’epoca in cui la pandemia da Covid-19 ha causato problemi gravissimi ad ogni livello, le industrie diventano i fornitori di soluzioni, reinventandosi e adattandosi a una realtà nuova: un grande cambiamento, basato sulla cooperazione tra l’intelligenza umana e quella artificiale, che porterà dall’industria digitale alla società digitale. I benefici saranno notevoli in tutti i settori, non soltanto in quello industriale: sanità, commercio, turismo e altri ambiti beneficeranno delle nuove tecnologie, ma sarà soprattutto l’ambiente a trarre i vantaggi maggiori, grazie a un ecosistema tecnologico e sostenibile. Non solo migliori profitti e condizioni lavorative, ma anche miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini europei.

Rischi e soluzioni

I rischi dell’automatismo sono sempre legati ad eventuali interruzioni della produzione e delle attività, e anche ai possibili accessi pirata dall’esterno, che non si devono sottovalutare.

Il ruolo della Cyber Security sarà indispensabile per controllare tutti quei processi che verranno gestiti autonomamente dalle intelligenze artificiali, e non solo.

L’industria dovrà proteggere i suoi dati applicando al 100% i principi del Regolamento UE 2016/679, il cosiddetto GDPR. 

Sempre di più i sistemi automatizzati controlleranno i processi di ogni tipo, per garantire a tutta la filiera gli standard di qualità più elevata. In quest’ottica, la sicurezza di questi sistemi è un nodo fondamentale per assicurare la continuità di questo ecosistema.

L'Industria 5.0 completa ed estende l'Industria 4.0, mettendo in evidenza i fattori - non solo economici o tecnologici - che saranno decisivi per il ruolo che l’industria avrà nella società del futuro. Questi fattori riguardano anche l’ambiente, gli aspetti sociali e i diritti fondamentali. 

L'Industria 5.0 non deve essere intesa come una continuazione cronologica né un'alternativa al paradigma esistente dell'Industria 4.0, ma come il risultato di un esercizio lungimirante per aiutare a definire il modo in cui l'industria e le esigenze emergenti della società possono coesistere.